All’assegno divorzile in favore dell’ex coniuge deve attribuirsi natura assistenziale e natura perequativo-compensativa. L’assegno divorzile viene concesso alla luce di una valutazione comparativa delle condizioni economico-patrimoniali delle parti, in considerazione del contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare ed alla formazione del patrimonio comune, nonché di quello personale di ciascuno degli ex coniugi, in relazione alla durata del matrimonio ed all’età dell’avente diritto.
La casa coniugale è il bene immobile in cui si svolgeva la vita familiare allorché la famiglia era unita.
Il giudice può assegnare la casa familiare, onde tutelare l’ambiente domestico e familiare dei figli e, dunque, garantire la continuità delle abitudini di vita degli stessi.
L’assegnazione della casa familiare, secondo la giurisprudenza, viene disposta in favore del coniuge presso il quale sono collocati in via prevalente i figli minori o con figli maggiorenni non indipendenti economicamente.
La rivalutazione assegno mantenimento rappresenta un vero e proprio obbligo sancito dalla legge.
In molti casi il coniuge obbligato a versare l’assegno si limita a corrispondere, nel corso degli anni, esclusivamente l’importo disposto in sede di separazione o di divorzio, senza adeguare l’importo in base all’ aggiornamento Istat annuale. In tale ultimo caso il beneficiario ha diritto ad ottenere gli arretrati fino a 5 anni.
L’avvocato di due coniugi ha l’obbligo di astenersi dall’assisterne una nelle controversie familiari
Il legale aveva difeso entrambi i coniugi nella causa di separazione consensuale, mentre successivamente aveva difeso solo la moglie nella causa di riduzione dell’assegno di mantenimento e nel divorzio.
Il Cnf ha rigettato il ricorso dell’avvocato in quanto l’articolo 68 del codice deontologico stabilisce che “L’avvocato che abbia assistito congiuntamente coniugi o conviventi in controversie di natura familiare deve sempre astenersi dal prestare la propria assistenza in favore di uno di essi in controversie successive tra i medesimi”
Obbligo di allegare un PIANO GENITORIALE nelle procedure di separazione e divorzio
La riforma Cartabia ha introdotto numerose novità in materia di diritto di famiglia, tra cui l’obbligo di allegare un piano genitoriale. I genitori dovranno indicare un resoconto degli impegni e delle attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali dei minori e alle vacanze. Nel caso di mancato rispetto sono previste sanzioni ed il giudice, in caso di pregiudizio nei confronti del minore, può condannare il genitore inadempiente al risarcimento del danno.
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